Uno dei grandi problemi che affligge numerose donne è sicuramente la ritenzione idrica e la cellulite.
Questo fastidioso inestetismo cutaneo in realtà ha radici ben più profonde e combatterla è la missione di ogni donna.
Prima però di analizzare insieme alcune strategie su come poterla affrontare e sconfiggerla, voglio spiegarvi bene cosa si intende esattamente per “cellulite”.
Viene innanzitutto considerata una vera e propria malattia, che va ad interessare il cosiddetto “pannicolo”, ovvero il tessuto ricco di grasso. Per essere precisi, si tratta di un’alterazione di questa zona che si trova al di sotto della cute.
La cellulite interessa soprattutto le cosce, i fianchi e i glutei e so bene quanto voi donne la considerate come un vero e proprio difetto fisico che, spesso e volentieri, vi crea non pochi problemi sicuramente anche legati ad un abbassamento dei livelli di autostima.
Tranquille: combatterla è possibile.
Si deve però tener presente che il suo effetto “a buccia d’arancia” varia a seconda del tipo di gravità che raggiunge. Per capire bene questo concetto, analizziamo insieme quelli che vengono definiti i tre stadi della cellulite.
I tre stadi della cellulite
Il flebologo la considera una vera e propria malattia vascolare, il neurologo propone una cura dal punto di vista psichico, il dietologo tratta il problema ad essa collegato: il sovrappeso.
Si parla ovviamente della cellulite, un’alterazione del pannicolo che crea gonfiori e noduli, i quali a loro volta provocano il tipico effetto “a buchi”, considerato antiestetico.
Nonostante i vari esperti la curino da differenti punti di vista, dato che questa malattia può avere diverse cause, prima di tutto è bene conoscere i suoi tre stadi, per poi agire con una delle soluzioni più adeguate: l’attività fisica.
Il primo stadio della cellulite viene chiamato “edematoso”, il secondo “fibroso” e il terzo “scleroso”.
Nel primo caso, la famosa “buccia d’arancia” si nota solamente se si va a “pizzicare” la pelle, e questo stadio è causato da un accumulo di liquidi in eccesso.
Il secondo invece prevede un ispessirsi del tessuto connettivo, che a sua volta va a rendere più duro anche il tessuto adiposo e si tratta quindi di uno stadio più grave.
Il terzo stadio è quello più difficile da eliminare e addirittura si può anche provare dolore se si testano le zone interessate.
A tutto questo c’è rimedio, se si segue un’alimentazione corretta e sana, se si reintegrano le quantità corrette di liquidi ma, soprattutto, se si pratica attività fisica.
Attività fisica: valida alleata contro la cellulite
Combattere la cellulite è possibile e, tra i vari rimedi che di solito si possono leggere in giro, ce ne sono diversi senza dubbio molto efficaci.
Inutile parlare delle creme: la vera soluzione consiste nella riduzione del grasso e dell’infiammazione, effetti che si producono con un’ottima attività fisica ed esercizi mirati.
Il mio suggerimento è quello di preferire allenamenti anaereobici ad intensità bassa/media costante, che non vanno a causare acidosi muscolare e metabolica.
La troppa corsa e i salti, ad esempio, sono tra i peggiori nemici dei vostri inestetismi cutanei!
Via con le lunghe camminate a passo medio, sono funzionalmente più utili per migliorare la vostra microcircolazione.
L’allenamento a bassa intensità, invece, andrà a stimolare la muscolatura che agisce da “pompa tonica”, favorendo così anche una migliore circolazione del sangue.
Gli esercizi che vi consiglio e che tendo ad applicare sulle donne che si affidano a me, sono esercizi multi-articolari che vanno a potenziare il trofismo muscolare delle zone interessate attraverso una media di 15/20 ripetizioni a media intensità (che equivale a circa il 60% del vostro massimale).
Evitate esercizi isometrici troppo stressanti perchè possono causare ulteriori ostacoli alla vostra circolazione e provocare, dunque, la formazione di acidosi che non fa altro che aumentare la ritenzione idrica nei vostri tessuti.
E non dimenticate di concludere le vostre sessioni di allenamento con dello stretching posturale, attivo e passivo, che sarà utile a non causare rigidità fasciale.
Utilissimo è anche il lavoro propriocettivo sulla zona del piede o, meglio, della fascia plantare.
Il piede, le caviglie e la pompa muscolare del polpaccio, formano il “cuore periferico”. Preferite, quindi, esercizi di spinta plantare per andare a stimolare bene queste zone, favorendo il ritorno venoso ed evitando il fastidioso gonfiore alle caviglie e alle gambe.
Alimentazione sana ed equilibrata: la vostra seconda alleata.
Ovviamente l’attività fisica diventa completamente inutile se, a questa, non si associa un’alimentazione sana ed equilibrata e se non si assume il corretto apporto giornaliero di acqua (ALMENO 2 litri di acqua al giorno).
Sì a frutta e verdura; no ad un abuso di alcool, sale, caffeina, the e cioccolata.
L’alimentazione deve essere bilanciata e non iperproteica: quest’ultima non farà altro che aumentare l’infiammazione e la disidratazione. Evitate di eccedere con alimenti acidificanti (carne, formaggi, salumi), troppo medicinali, sport troppo intenso, vita sedentaria, nicotina o uso frequente di tacchi.
Importante per una donna è anche “smorzare” il cortisolo, l’ormone dello stress, che può sacrificare la massa muscolare se in eccesso nel sangue. Per sviare questo processo, vi consiglio di assumere a fine allenamento carboidrati ad alto indice glicemico come patate, carote, banane, fichi secchi, datteri che stimolano l’insulina e riducono di conseguenza il cortisolo.